venerdì 22 maggio 2009

Baja California Sur



Con la sua forma lunga e stretta, il contrasto tra l'azzurro turchese del mare e l'ecosistema unico del suo deserto vivente, la penisola della Baja California è una delle ultime frontiere per i veri amanti della natura.

La baja California Sur è la parte meridionale di questa penisola Messicana.

La prima parte di questo viaggio è stata dedicata all'avvistamento e al contatto con le Balene Grige, mentre la seconda è stata dedicata alla scoperta dei luoghi più caratteristici di questa meravigliosa penisola.
Abbiamo affittato una macchina per gli spostamenti e in 12 giorni siamo riusciti a conoscere le zone che ci eravamo prefissati di visitare.
Abbiamo prenotato alcuni alberghi ed il volo circa 10 giorni prima di partire. Altri hotels invece li abbiamo trovati lungo il tragitto.
È stato un viaggio davvero emozionante.

Spero che le informazioni che troverete di seguito, possano essere di aiuto alle persone che intendono visitare questi luoghi.
Per questo motivo elencherò, dove possibile, links di hotels, compagnie di viaggi/eco-tours, ristoranti ed altri ancora.

In programma un itinerario che supera i 2000 km...



15 Febbraio: da Queretaro fino a La Paz

Il viaggio inizia di domenica giorno ideale per raggiungere l'aereoporto di Città del Messico e prendere il volo che ci condurrà a San José del Cabo. Giorno tranquillo per il traffico della megalopoli. Il volo parte alle 11,25 ma per sicurezza è meglio arrivare almeno 2 ore prima. Contemplando le 3 ore di autobus che dividono Queretaro da Città del Messico, decidiamo di prendere una corriera alle 6.15 di mattina.
Ci svegliamo quindi alle 4 per fare le cose in tutta calma.
Doccia, ci prepariamo, ultima occhiata ai bagagli e alle 5,30, Carlos e Margherita, nostri vicini anche loro in partenza ma con un'altra destinazione, gentilmente ci accompagnano in macchina fino alla stazione degli autobus di Queretaro.
3 ore di pullman ed arriviamo direttamente all'aereoporto di Città del Messico.
Voliamo con la compagnia aerea interjet: puntuale, prezzi economici, flotta aerea recente e sicura, molto comoda, equipaggio cortese. 2 ore di volo ed eccoci arrivare a San José del Cabo. Scendendo dall'aereo si avverte una temperatura leggermente più elevata rispetto a Queretaro. Siamo sui 28 gradi. Un 2-3 gradi in più. Durante le ultime settimane Queretaro di giorno è stata piuttosto calda.
All'aereoporto dopo aver ritirato le valige, noleggiamo con la compagnia Alamo una macchina. La scelta ricade sul mitico Nissan Tsuru. Dopo il maggiolone è la macchina più famosa qui in Messico. Noi conosciamo molto bene il tsuru: sappiamo che è una macchina economica, che consuma poco, resistente, austero però con aria condizionata. L'unico problema è il cambio automatico. Dovrò abituarmi...
Vedremo come si comporterà durante il cammino.
Lasciamo San José del Cabo immettendoci sulla Mex 1 direzione La Paz, la capitale della BCS (Baja California Sur) dove alloggeremo una notte prima di ripartire per Guerrero Negro. 2 ore di viaggio per percorrere 160 km tra cactus, rocce, canyon e calanchi, scorci di mare, passando per il Tropico del Cancro e paesi caratteristici quali Miraflores, Santiago, El Triunfo.


Questo paesaggio ci avvolge subito motivando ancora di più la nostra voglia di conoscere.
Arriviamo così a La Paz intorno alle 4 del pomeriggio. Qui troviamo un hotel carino, il Mediteranee, in stile appunto mediterraneo. Le stanze sono amplie e pulite. L'ambiente confortevole e inoltre in zona centrica vicino al Malecon, il famoso e caratteristico lungomare di La Paz. Infatti, dopo aver lasciato i bagagli, andare sul Malecon è stata la prima cosa che abbiamo fatto. Un posto tranquillo ma ancora per poco in quando si stà allestendo il carnevale che tra pochi giorni si svolgerà proprio sul lungomare. Attendiamo il tramonto camminando un pochettino per conoscere anche un pò il posto. A La Paz soggiorneremo per 5 giorni sulla via del ritorno. I colori del cielo si fanno sempre più accesi mostrandoci un bellissimo scenario.



Ci sono molti pellicani che tornano a riva per riposarsi. Le loro sagome rendono ancora più caratteristica la vista.
Dopo una bella camminata decidiamo di andare a mangiare al ristorante Los Laureles.
Specialità pesce... si inizia.
Il menù è davvero abbondante, c'e' proprio l'imbarazzo della scelta dalla quantità dei piatti proposti e i prezzi sono accessibili.
Ordino dei tacos di Marlin per poi proseguire con un filetto di pesce impanato con sopra una salsa di gamberetti accompagnato da insalata, purè e riso. Una vera delizia.




Perla ordina anche lei tacos di Marlin e un pesce chiamato Perico cucinato alla Veracruzana accompagnato da riso.


Dopo la cena ritorniamo all'Hotel sazi ed esausti dopo questa intensa e lunghissima giornata.
Domani ci aspettano 800 km di strada per arrivare al luogo più lontano dell'itinerario dove dovremo vedere le balene: Guerrero Negro.

16 Febbraio: da La Paz a Guerrero Negro

Puntiamo la sveglia alle 5 di mattina, doccia e sguardo al tempo in TV. Non è dei migliori. Molte nuvole incombono al nord della BCS. Telefono quindi all'hotel di Guerrero Negro per capire bene la situazione metereologica e decidere se cambiare l'itinerario e visitare Guerrero Negro rimandandolo di qualche giorno. L'hotel ci assicura che non piove. Carichiamo quindi i bagagli per incominciare uno dei viaggi on the road più belli del mondo.
Siamo in macchina alle 6,30. Il crepuscolo preannuncia un deserto dai colori bellissimi con in penombra cactus e piante desertiche. Iniziamo il viaggio. Si passa per Ciudad Constitucion, per Ciudad Insurgentes, entrambe all'interno della penisola. La strada da retta incomincia a farsi tortuosa con magnifici paesaggi.
Passiamo tra gli infiniti cactus, canyon, dirupi, nuvole e baie che ci conducono alla città di Loreto ancora una volta sul mare di Cortez.



Passiamo la Bahia Concepcion con le sue bellissime spiagge e Isole, Mulegé e senza accorgecene abbiamo raggiunto Santa Rosalia sono letredici e trenta e abbiamo fatto già all'incirca 600 km da La Paz. Santa Rosalia èun pueblo di origini francese. Fù fondato infatti nell'800 da industriali francesi della compagnia del Boleo che estraeva in questa zona rame. La chiesa principale è stata progettata da Gustave Eiffel, si proprio lui quello della Torre Eiffel di Parigi.


L'intero pueblo conserva ancora l'atmosfera di questo incontro Messicano-Francese. Compriamo del pane e dei dolci nel qui famoso panificio "El Boleo" che opera fin dal 1901 offrendo ottimo pane di scuola francese.


Facciamo benzina e ci fermiamo a mangiare presso il ristorante "Tercos Pollitos" famoso per i suoi ottimi polli arrosto. Rinfocillati, riprendiamo il cammino che ci porterà dal mare di Cortez fino a Guerrero Negro sull'oceano pacifico. Altri 230 km e questa volta la maggior parte sono nel deserto. La prima parte della strada presenta qualche curva. Passiamo davanti al vulcano de Las Tres Virgenes per proseguire in direzione San Ignacio, piccola oasi in mezzo a tutto questo deserto e rocce. Oltrepassando San Ignacio si entra nel deserto Vizcaino. Il paesaggio diventa ancora più desolante ma allo stesso tempo affascinante. Ovunque si vedono zopilotes, una specie di avvoltoio famoso in tutta l'America.
Il tempo passa e tra una fermata e l'altra arriviamo a Guerrero Negro alle 17,30. Qui in Messico c'e' ancora luce a questa ora anche d'inverno. Siamo stanchi ma non esausti dopo 10 ore di viaggio e oltre 800 km. Siamo emozionatissimi solo a pensare che siamo giunti fino a qui a poca distanza da uno dei santuari di balene grige più numeroso e che domani andremo a vederle. Prenotiamo il tour per l'avvistamento presso l'eco tour Malarrimo il più rinomato e quello con più anni di esperienza qui a Guerrero Negro.
Posiamo a quel punto i nostri bagagli presso l'hotel Los Caracoles cui avevamo prenotato la settimana precedente, un hotel pulito, di recente costruzione e molto organizzato. Prenotare un hotel nelle zone di avvistamento in questo periodo è altamente raccomandabile prima di rimanere in pratica senza alloggio considerando la stagione alta. Ci rinfreschiamo e riposiamo un attimino giusto il tempo per l'orario della cena presso il ristorante Malarrimo lo stesso del tour.
Menù rigorosamente di pesce.
La sera la stanchezza prende il sopravvento. Tra uno sbadiglio e l'altro il nostro pensiero però è sempre rivolto al giorno seguente...

17 Febbraio: Guerrero Negro

Ci svegliamo con il cielo coperto... si prospetta pioggia.
Il tour parte puntualmente alle ore 8 di mattina, l'orario più propizio per avvistare le balene in quanto a questa ora il vento non è ancora alto e il mare tranquillo.
Con il camioncino della compagnia arriviamo dopo circa mezz'ora di cammino nella laguna Ojo de Liebre dove ci aspettano le tipiche imbarcazioni Panga ci porteranno quasi all'uscita della laguna.
Siamo due gruppi da 8 persone cada uno.
Dopo circa 10 minuti di navigazione arriviamo sul punto di avvistamento.
La baia è piena di balene grige.
Si vedono un sacco di sbuffi d'acqua ovunque e ogni tanto qualche testolina esce fuori per controllare la situazione.


L'emozione continua a salire ma incomincia a piovigginare per una mezzoretta.
Assistiamo meravigliati ad alcuni loro salti.
Siamo circondati da balene ma ancora nessuna si è avvicinata sufficientemente da potersi fare toccare.
Assistiamo anche ad un accoppiamento. Le balene grige oltre a partorire si accoppiano in queste acque. Ritorneranno il prossimo anno a dare la luce i loro piccoli come le loro compagne.
Il tempo passa, sull'imbarcazione ci offrono il pranzo. Mangiato facciamo ritorno sul molo con tantissima adrenalina. Durante il tragitto di ritornia fiancheggiamo dune bianchissime e una colonia di leoni marini in siesta su di una grossa boa.


Durante il tragitto facciamo amicizia con Chico e sua moglie Leslie, marito e moglie. Entrambi fotografi professinisti. Chico è spagnolo ma ha vissuto tanto tempo in Venezuela. Leslie è americana. Attualmente vivono e lavorano in Messico.
Al ritorno tutti e 4 decidiamo di prenotare per il giorno seguente un altro tour ma con la compagnia del nostro Hotel Los Caracoles, la quale organizza il tour però in un'altra zona della laguna un pochettino più addentrata e riparata dove le acque sono più tranquille e meno profonde. Caratteristiche ideali per la concentrazione del sale nell'acqua. Qui i cuccioli possono imparare ancora meglio a nuotare perchè il sale permette a loro di fluttuare maggiormente.
Non per questo Guerrero Negro è anche tra le più importanti saline del mondo.
Dopo aver prenotato decidiam di andare insieme alla nostra coppia di amici nel deserto Vizcaino. Vogliamo vedere il tramonto e la notte del deserto. Ci addentriamo nel deserto con la macchina per circa un ora e mezzo. Arriviamo nel cuore. Lasciamo la macchina sulla strada principale e ci addentriamo a piedi nel deserto per un centinaio di metri. Il crepuscolo non si fà attendere. L'atmosfera è surreale, silenziosa. Il deserto sembra apparentemente senza vita e colori ma con un pò di attenzione si percepisce tutto il contrario.


Il contrasto tra il deserto e il cielo con il tramonto del sole è qualcosa di indescrivibile.
Le ombre che proiettano i cactus dipingono il deserto con le loro forme.
Il cielo si tinge di mille colori. Le tonalità cambiano in ogni momento. Si mescolano tra di loro prima di arrivare alla oscurità. Si và dal giallo, al rosso, al blu, fino a tonalità più scure. Ogni singolo istante è differente al precedente e al seguente.


Cerco di cogliere ogni attimo di tutte quelle percezioni. Scattiamo un numero consistente di foto girovagando tra cactus e altre piante desertiche.
Quando arriva la notte le stelle si impadroniscono dello scenario costellando l'intero deserto.
Esperienza unica.
Ritorniamo a Guerrero Negro.
Cena al ristorante Malarrimo a base di polpo alla spagnola. Molto buono.
Salutiamo gli amici e andiamo a dormire.
Giornata incredibile, indimenticabile...

18 Febbraio: Guerrero Negro - San Ignacio

Giornata splendidamente soleggiata.
Alle 8 di mattina siamo già sul pulmino de Los Caracoles. La zona di imbarco nella laguna è differente rispetto al tour di Malarrimo. Il tragitto è un pò più lungo e la strada è accidentata.
Quando raggiungiamo la Laguna capiamo immediatamente che la zona è più riparata rispetto a quella del giorno precedente. Questa volta sulla Panga siamo in 11. Tutti i componenti dell'imbarcazione trasmettono simpatia e buone vibrazioni. Tra questi c'è Carlos. Un signore di origini portoghesi che però vive in Canada.
Dalla spiaggia si vedono gli sbuffi delle balene e qualche salto.
La baia è piena. Ci saranno sicuramente 200-300 balene in questo posto.
Arriviamo in poco tempo nella zona di avvistamento. Non tardiamo nemmeno 5 minuti che un cucciolo di balena si avvicina alla nostra imbarcazione incuriosito e sospinto dalla propia madre.
A pelo d'acqua si riescono a vedere i suoi occhi incuriositi. Sporge dall'acqua la sua pinna laterale. La riesco toccare. Che emozione.

In poco tempo siamo circondati perlomeno da 6 balene. Riesco a toccare un altro cucciolo. Questa volta accarezzo la sua testa. Ne tocco altre due sulla pancia.
Sono giocherellone.


Dolcissime creature, così grandi e così fragili.


L'adrenalina ci riempe di gioia. Perla anche riesce a toccarle diverse volte. Avvistiamo anche altre due accoppiamenti. Le balene ci passano da tutte le parti sfiorando l'imbarcazione. Una enorme passa proprio sotto di noi. Quasi fosse un gioco per loro.
Dopo circa 2 ore di avvistamento ritorniamo a terra pieni di emozioni.
Pranziamo sulla spiaggia. Sull'altra Panga viaggiavano altre persone tra cui 3 italiani. Fin qui niente di male, la Baja California è una delle destinazioni preferite di noi italiani amanti del Messico. La sorpresa è che abitano nella stessa zona di dove abitavo in Italia! Piero di San Bendetto del Tronto, Marco di Alba Adriatica e Fausto di Pagliare. Come è piccolo il mondo si dice no? Arrivano da Tijuana e sono diretti a Los Cabos. Hanno preferito incominciare il tragitto dalla Baja California Nord affittando anche loro una macchina.
Le nostre strade si separano momentaneamente. Viaggiamo in pulmini differenti.
Arrivati a Guerrero Negro andiamo a mangiare insieme a Chico e Leslie in un ristorante locale, che raccomando per la qualità dei piatti e dei prezzi economici, chiamato Las Cazuelas.
Ordino un piatto di pesce misto composto anche da scampi ed aragosta. Una bella abbuffata di buon pesce e crostacei.
Finito di mangiare decidiamo di partire. Salutiamo Chico e Leslie con cui abbiamo passato ore davvero piacevoli con il proposito di rivederci tra qualche giorno più a sud a La Paz.
Carichiamo gli zaini sul mitico Tzuru e lasciamo l'hotel.
Un saluto anche a Guerrero Negro posto incantevole per le sue balene.
Ci dirigiamo a San Ignacio considerando che sono già le 4 passate del pomeriggio.
Dopo circa 2 ore di viaggio raggiungiamo San Ignacio simpatica pueblo immerso in un oasi di palme dopo l'arido deserto Vizcaino.

Posto molto strategico in quanto punto di partenza per andare a vedere le balene grige nella sua omonima laguna che dista circa 65 km raggiungibile con una strada dissestata. È inoltre vicino alla Sierra di San Francisco dove si possono trovare le più grandi pitture rupestri della Baja California.
Facciamo un giro nel piccolo paese in cerca di un hotel non troppo caro. Vogliamo sostare solo questa notte perchè vogliamo raggiungere Loreto il giorno dopo.
Troviamo alloggio presso l'hotel/ristorante/campeggio Rice & Beans. È pieno di americani e canadesi. Stanza spaziosa e tranquilla. Una visita al ristorantino e uno sguardo ad internet tramite i pc che sono messi a disposizione dalla struttura. Andiamo così a dormire crollando letteralmente dal sonno. Beh le emozioni sono state tantissime e ci hanno stremato. È stata una delle giornate più intense ed incredibili della nostra vita...

19 Febbraio: da San Ignacio a Loreto

Questa mattina ha un sapore dolce amaro, dolce perchè sappiamo che lungo il nostro viaggio che ci aspetta incontreremo altri luoghi belli e amaro perchè lasciamo la zona delle baie di avvistamento delle balene. Veramente ci sarebbe anche la Baia Magdalena un pochettino più a sud ma la baia di Ojo de Liebre e quella di San Ignacio sono i luoghi più lontani e quindi con un fascino tutto particolare. Quasi fossero nascoste alle persone che generalmente si trovano a La Paz o Los Cabos che vogliono fare il tour in giornata.
Prima di lasciare San Ignacio visitiamo il piccolo museo di arti rupestri che si trova a fianco della chiesa principale del paese. A una quarantina di km da San Ignacio si arriva alla Sierra di San Francisco, punto di accesso per le pitture rupestri preispaniche più spettacolari di tutto il Desierto Central. A testimonianza del suo alto valore culture, questo luogo è stato dichiarato dall'UNESCO patrimonio dell'umanità.
Le recenti datazioni ottenute dai resti archeologici come carbone, ossa e inclusi alcuni pigmenti delle pitture murali, così come il ritrovamento di punte di armi del tipo Clovis, simili a quelle utilizzati dalle tribù del New Mexico, fanno supponere una occupazione di questa zona fin da 10.000 anni fà e di 4.000 anni di tradizioni murali. Fattori che risultano intriganti sia per l'antichità che per essersi mantenuti come pitture durante tutto questo tempo. Nel museo si trova una ricostruzione di alcune pitture. In questo viaggio non abbiamo dedicato tempo per visitare le pitture direttamente sul luogo nelle cosidette Cuevas (alcuni di queste Cuevas possono essere distanti anche 2 giorni di viaggio in groppa ai muli).
Usciti dal museo partiamo in direzione Santa Rosalia, strada panoramica con tanti bei paesaggi caratterizzati dalle rocce e dai Canyon che si trovano lungo il cammino.





Passiamo davanti al vulcano de Las Tres Virgenes



Arriviamo a Santa Rosalia giusto in tempo per il pranzo. Ancora una volta mangiamo nel ristorante "Tercos Pollitos". Prima di ripartire facciamo rifornimento anche al Panificio e in un negozio di alimenti dove compriamo acqua e succhi per il proseguito del viaggio.
La seguente tappa è Mulegé.



Un altra simpatica oasi punto di partenza per la visita di meravigliose spiagge che si trovano nella Bahia Concepcion.
In questa Bahia visitiamo la spiaggia di Santispac. Acque cristalline, sabbie bianche e con una piccola laguna caratterizata da bellissime mangrovie.
Molte spiagge di Bahia Concepcion sono attrezzate per fare Camping.
Riprendiamo il cammino.
Il mare e il deserto si uniscono in uno scenario stupendo.



Passiamo la playa Concepcion, quella di Koko, El Burro, la Coyote, la Buenaventura e senza renderci conto arriviamo a Loreto.
Vantando alle proprie spalle una storia di quasi 12.000 anni, Loreto è considerata dagli antropologi il più antico insediamento umano della penisola della Baja California.
É inoltre il luogo in cui è sorto il primo insediamento europeo permanente delle Californie.
Oggi Loreto è un luogo che propone tantissime attività acquatiche.
Il paesino è simpatico e si respira molta tranquillità. Prenotiamo alloggio presso il motel El Dorado nella zona centrale del paese. Ottimo prezzo, pulito e tranquillo. Lasciando i bagagli facciamo un giro nel paese e sul malecon, il lungomare.

Sulla spiaggia ammiriamo come i pellicani si buttano a capofitto in acqua in cerca di pesci.



La sera ormai è arrivata. Andiamo a mangiare presso il ristorante México Lindo y que rico dove possiamo degustare ottimo pesce in un ambiente tutto messicano con tanto di musica dal vivo.
Domani mattina abbiamo intenzione di mettere a dura prova il mitico Tzuru. Infatti abbiamo intenzione di percorrere una strada completamente dissestata e lunga 32 km per arrivare alla Misión San Francisco Javier de Viggé-Bianundó. Vedremo come si comporterà...

20 Febbraio: Loreto - Misión San Francisco Javier - La Paz

Carichiamo i bagagli. Circa due chilometri a sud di Loreto lungo della Transpeninsular Mex 1, c’e’ l’incrocio che porta alla Missión San Francisco Javier de Viggé-Biaundó. 35 km totali per arrivare alla meta
I primi 7 chilometri sono asfaltati dopodichè la strada diventa sterrato.
Consigliano di percorrerla con un fuoristrada ma abbiamo sentito gente che è riuscita a salire fino alla missione anche con macchine normali. Un altra dura prova per il mitico Tzuru.
La strada è molto accidentata e impegnativa specialmente nel primo tratto appena dopo l’asfalto. Lungo il tragitto ci fermiamo a visitare alcune pitture rupestri. Dobbiamo lasciare la macchina lungo la strada e percorrere una cinquantina di metri per raggiungere la roccia dove si trovano le pitture. Oltrepassiamo a piedi un piccolo ruscello e giungiamo alle pitture. Le loro condizioni purtroppo sono pessime si riescono a malapena distinguere solo alcune figure. Riprendiamo il cammino. La strada è accidentata. Il percorso è molto impegnativo ma spettacolare. Passiamo tra tornanti e precipizi, scorci di mare, mesa, canyon e tra gli immancabili cactus.





Per le condizioni viali e per la non conoscenza della strada siamo costretti a percorrere lentamente il tragitto. Dopo 2 ore e mezza arriviamo però a destinazione. La Missione, ben conservata, fù fondata dai gesuiti nel 1699. La sua costruzione però iniziò nel 1744 e terminata nel 1759.



Dietro alla missione si trovano oliveti piantati 300 anni fà dai gesuiti.
Facciamo una piccola sosta. Siamo in perfetto orario per ritornare a Loreto a mangiare qualcosa nel ristorante México Lindo y que rico. Il ritorno a Loreto è più veloce: un ora e mezzo.
Dopo il pranzo partiamo per La Paz.
3 ore e mezza di viaggio per percorrere 400 chilometri. La Mex 1 è una strada a doppie corsie una per ogni senso di marcia ma in buonissime condizioni e di rapida percorribilità. Alloggiamo per una notte nella Posada Luna Sol. Lasciati i bagagli ci dirigiamo direttamente sul lungomare dove sono iniziati i festeggiamenti del carnevale. Uno tra i più attraenti del Messico.
Il tranquillo lungomare che avevamo lasciato qualche giorno prima ora è pieno di gente e bancarelle dove si trova di tutto e rotonde dove si organizzano eventi. Camminando troviamo Marco, Piero e Fausto che avevamo lasciato a Guerrero Negro durante il tour delle balene. Sono seduti a mangiare. Con sorpresa ci salutiamo e ci sediamo insieme a loro. Parliamo del nostro viaggio e delle situazioni della vita che ci portano a rincontrarci ancora una volta. Decidiamo di andare a visitare in questi giorni Playa Balandra e la Isla de Espiritu Santu insieme.
Intanto la serata continua tra una cena a base di tacos di carne asada, festeggiamenti e l’allegria...

21 Febbraio: La Paz-Playa Balandra-Playa Tecolote

La mattina seguente purtroppo dobbiamo lasciare l’abitazione dell’hotel perchè il giorno seguente ha una prenotazione ed è tutto pieno. Non vogliamo perdere il nostro tempo cercando alberghi giorno per giorno e quindi rinunciamo a questa notte per andare all’hotel del Angel che non è in zona centrale ma è meno costoso: 400 pesos! (circa 22 dollari per 2 persone). Molto pulito nuovissimo offre tutte le comodità che necessitiamo e sopratutto possiamo rimanere qui il tempo che vogliamo. Verso le 9 di mattina abbiamo sistemato tutto. Ci ritroviamo con i nostri 3 amici e ci dirigiamo con la nostra macchina verso Playa Balandra. Una delle spiagge più belle e incontaminate del Messico.



La spiaggia dista circa 25 km da La Paz. Appena arrivati il contrasto delle montagne, della spiaggia bianca, il mare con le sue tonalità ci rapiscono immediatamente. Ci sono delle palapas (ombrelloni di palme) che possiamo usare gratuitamente. La spiaggia è qualcosa di straordinario. C’e’ anche una piccola formazione rocciosa chiamata El Hongo, una roccia che con l’erosione del vento e dell’acqua ha assunto la forma strana di un fungo.





Io e Piero noleggiamo un Kayak e facciamo un giro nella baia costeggiando altre belle spiagge di questa bahia.



A una certa ora la marea si abbassa dando la possibilità di camminare da una sponda all’altra della laguna. Che bellezza, che spettacolo!
Dopo i tanti chilometri godiamo di questo paesaggio riposandoci all’ombra della palapa e mangiando pesce comprato da uno dei quei camioncini che fanno da mangiare. Il ragazzo del camioncino ci consiglia di andare a prenotare il tour all’isola Espiritu Santo nella vicina Playa Tecolote.
Prenotiamo così il tour per il giorno seguente per l’isola con la Azul Tours.
Avremo una barca tutta per noi, daremo volta all'intera isola, nuoteremo insieme alle otarie e staremo su di una delle 25 spiagge dell'isola.
Ritorniamo cosi nel tardo pomeriggio a La Paz. Lasciamo i nostri amici nel loro Hotel mettendoci daccorso per vederci sul lungomare la sera.
Ceniamo ancora tacos de carne asada alla solita bancarella della sera precedente. La carne del nord del messico ha un buon sapore.
La sera scivola via tra le risate e la buona compagnia dei nostri 3 amici...

22 Febbraio: La Paz-Isla Espiritu Santo

Colazione verso le 8 e 30 del mattino a Pichilingue. Ci dirigiamo poi alla alla playa Tecolote alle dove partiremo per l'isola Espiritu Santu. Giornata stupenda, mare calmo.
Sull’imbarcazione siamo noi 5 e il Capitano Saul.
Le condizioni ambientali ci permettono di circumnavigare l’intera isola. La parte orientale dell’isola è caratterizzata principalmente da spettacolari formazioni rocciose.





Entriamo con la barca perfino in 2 grotte tramite le manovre di Saul degne di un vero capitano.



Saul successivamente avvista al largo anche una balena azzurra. Le andiamo incontro per poterla vedere meglio. La vediamo fuoriuscire dall’acqua con meno frequenza rispetto alle giocherellone balene grige di Guerrero Negro. Quando esce per respirare ci rendiamo conto che è immensa.
Nel mare vediamo anche delle razze che saltano fuori dall’acqua.
A nord dell’isola espiritu santo si trova quasi attaccata l’isola Partida.
Un’isola altrettanto spettacolare dove alcuni pescatori la usano come punto d’apppoggio. Nella insenatura che divide le due isole le calme acque sono di colore cristallino. Regna il silenzio rotto solamente dai tuffi dei pellicani in cerca di cibo.



Ancora più a nord ci sono due islotes, due enormi rocce su cui si trovano una colonia di circa 300 otarie e molti pellicani.



È ora di un’altra incredibile esperienza. Avviciniamo la barca alla colonia delle otarie e, indossate le mute, ci tuffiamo insieme al capitano per poter nuotare insieme a loro. L’acqua è freddissima, ma l’emozione è cosi forte che passa in secondo piano. Ci avviciniamo alle rocce. Sotto l’acqua vedo passero diverse otarie. Le adulte sono enormi. Mi guardano negli occhi con uno sguardo curioso. Il capo gruppo mi avvisa invece in modo minaccioso di non oltrepassare quel limite mostrandomi i suoi denti e venendomi incontro. Indietreggio e alcuni piccoli incominciano a giocare con noi sfiorandoci a tutta velocità. Che emozione.
Vedo branchi di migliaia di sardine muoversi in modo uniforme con il luccichio delle loro squame sotto i raggi penetranti del sole. Ci sono anche tanti pesci colorati e stelle marine. Dopo un 15 minuti ritorniamo a bordo della imbarcazione dirigendoci sucessivamente verso la parte occidentale dell’isola Espiritu Santo.
Qui raggiungiamo una spiaggia molto bella. L’acqua è cristallina, la sabbia bianchissima e le rocce che circondano questa baia sono di un colore rosso che accentuano il contrasto con il resto degli elementi. Qui ormeggiamo la barca per goderci la spiaggia.



Il capitano in pochi minuti ci prepara sulla spiaggia una tavolata dove mangiamo cebiche e escabeche di pesce marlin... buonissimi!
Sostiamo ancora un pò sulla spiaggia godendoci ogni singolo istante.
Ripartiamo dopo circa una ora per visitare le rimanenti lagune.
Le stratificate rocce hanno assunto con i passare dei millenni forme davvero uniche e diverse. Passiamo davanti anche a una roccia a forma di maschera.





In un’altra laguna invece c’e’ una carcassa di orca che si è arenata.
Verso le 4 del pomeriggio facciamo ritorno verso terra ferma.
Il viaggio ci ha entusiasmati tutti.
Ritorniamo ancora una volta a La Paz. Ci diamo appuntamento più tardi al ristorante sull lungomare al ristorante Bismark. Specialità pesce in compagnia ancora una volta delle festività carnevalesche. La serata passa ma è tempo dei saluti.
Piero, Marco e Fausto domani partiranno alla volta de Los Cabos e continueranno il loro viaggio che durerà fino al primo di Marzo.
Abbiamo passato momenti divertenti insieme a loro...

23 Febbraio: La Paz e i suoi dintorni

Oggi è una giornata che vogliamo dedicare al relax.
Partiamo da La Paz in direzione ancora una volta Playa Balandra.
Facciamo colazione ancora una volta a Pichilingue. Fatta colazione di dirigiamo verso la nostra playa preferita. Arrivati aproffittiamo che non fà ancora tanto caldo e incominciamo a fare trekking sopra le montagne che abbracciano la baia. Il panorama cambia ancora una volta mostrandoci Balandra sotto un altro punto di vista.



La roccia in alcune parti è rossa.



Si vedono anche alcune mangrovie. Un bella vista che ci riempe gli occhi e l’anima come sempre.



Dopo un ora e mezza di camminata decidiamo di andarci a mettere sotto a qualche palapa e riposare un pò. La giornata passa tranquillamente. Per pranzo andiamo a mangiare al ristorante di Playa Tecolote. Oggi ancora escabeche de marlin che e tacos di calamari.





Nel pomeriggio riceviamo una telefonata di Chico e Leslie. Sono arrivati a La Paz ma alloggiano in un albergo un pò fuori mano. Sono troppo stanchi e purtroppo si scusano perchè non possono vederci la sera nell’affolato lungomare di La Paz in pieno festeggiamento del carnevale. Domani noi partiremo per Los Cabos e cosi ci salutiamo promettendo di vederci a Queretaro a casa nostra per poi andare alla festa dell’equinozio di primavera di Bernal...

24 Febbraio: La Paz-Todos Santos-Cabo San Lucas

Con malincuore oggi lasciamo La Paz. Ci dirigiamo verso la parte più turistica della penisola e cioè Cabo San Lucas.
Dopo un ora abbondante di cammino arriviamo a Todos Santos, località famosa per le sue alte onde sul pacifico e per i surfisti che giungono da tutte le parti del mondo.
Il paese è molto tranquillo e pittoresco.
Qui un sacco di stranieri hanno aperto la propria attività, principalmente sono artisti che con le loro piccoli negozi/galleria d’arte espongono opere e pezzi d’artigianato molto buoni.
Ci soffermiamo anche davanti allo storico Hotel California. Il famoso hotel di cui la leggenda vuole abbia ispirato gli Eagle a comporre la omonima canzone. Tutto falso, cosi dicono.



Ottima colazione a base di paste e capuccino al Caffé Todos Santos, alcune compere e dopo due ore ripartiamo alla volta di Cabos San Lucas.

Altra ora abbondante di viaggio ed arriviamo nella più turistica città della BCS. Qui abbondano turisti principalmente statiunitensi. Grandi resort, centri commerciali, caterba di negozi, traffico e tanta confusione.



Non ci riconosciamo più in questa situazione. Alloggiamo presso l’hotel Mar de Cortez molto carino, ottimo prezzo, conserva ancora l'aria messicana e soprattutto è vicino alla marina, il porticciolo, dove andiamo a prenotare il tour per il giorno seguente che ci porterà a visitare il famoso Arco.
Per cena ci affidiamo alle persone del posto chiedendo a taxisti o lavoratori quale sia il miglior posto per mangiare tacos. In molti ci consigliano El Paisà una taqueria leggermente fuori da tutta la bolgia. I tacos di carne e con tortillas de Harina sono deliziosi e con pochi spiccioli riusciamo a soddisfacere il nostro appetito. La sera facciamo un giro ancora sul porticciolo. In questo porto sono ormeggiate ogni tipo di barche: piccole imbarcazioni, motoscafi, yacht, barche da pesca sportiva, catamarani giganteschi e perfino una nave dove si organizzano feste.



Tutto sembra plastificato e reso estremo. Siamo lontani anni luce da tutto quello che abbiamo visto precedentemente. Decidiamo di trascorrere solo questa notte qui. Domani dopo la visita al Arco andremo a San José del Cabo con la speranza che sia più tranquilla...

25 Febbraio: Cabo San Lucas-El Arco-San José del Cabo

Facciamo colazione nel simpatico ristorante dell'hotel.
Il nostro tour dovrebbe in teoria partire verso le 9 di mattina, ma dobbiamo aspettare una comitiva di turisti il che ci porta via una bella mezzora. Saremo una qundicina di persone.
El Arco è un arco di pietra che si trova esattamente dove si uniscono i due mari: l’oceano Pacifico e il Mar de Cortez. È l’estrama punta della baja california. L’inizio e la fine della pensiola e anche, metaforicamente, del nostro viaggio.



Oltre all’arco, la cui immagine è famosa in tutto il mondo tramite i depliant delle agenzie turistiche, si possono ammirare le incredibili formazioni rocciose e alcune spiagge.



La nostra barca, come tutte del resto credo, ha il fondo di vetro, che permette di vedere il fondale e i pesci.



Giungiamo sul Land’s end, il punto dove finisce la terra e si uniscono i mari. Anche qui c’e’ una piccola colonia di otarie e gli immancabili pellicani.



La Playa del Amor.



Inzialmente avevamo intenzione di soffermarci a visitarla ma considerato l’intenso traffico di imbarcazioni che c’e', preferiamo fuggire letteralmente da questo posto.
Ritornati a terra lasciamo l’hotel e ci dirigiamo in direzione San José del Cabo. Tra le due cittadine ci sono circa 40-50 minuti di macchina caratterizzati dal Corridor il litorale costeggiato ormai da lussuosi resort.
Arriviamo a San José, molto carino e soprattutto tranquillo rispetto a Cabo San Lucas.
Chiediamo a una poliziotta dove poter prenotare un albergo che non sia resort.
La poliziotta gentilmente sale sulla nostra macchina (!) e ci accompagna per mostrarci alcuni alberghi. Ringraziamo increduli alla poliziotta riportandola indietro e prenotiamo presso l’hotel posada Terranova. Ottima sistemazione, pulito, zona centrale, buon prezzo e tranquillo. Non ci speravo a dire la verità a trovare alberghi come questo e come Mar de Cortez in Cabo San Lucas da queste parti.
Posati i bagagli visitiamo il centro.
Per poter mangiare ci rivolgiamo ancora alle persone del posto che ci consigliano un piccolo ristorantino non lontano dalla zona centrale.
Ritorniamo sulla piazza Mijares, la piazza principale, molto simpatica e suppongo ultimamente rifatta.



Compriamo un gelato e ci soffermiamo all’ombra su di una panchina assaporando un pò di fresco e tranquillità. Saremo sui 32 gradi. Visitiamo la chiesa principale e il palazzo municipale. Facciamo un giro nei negozi per comprare dei regali per gli amici. Il pomeriggio passa in tutta calma. Arrivando la sera ci soprassale la malinconia ricordando il nostro viaggio appena compiuto, le cose che abbiamo visto e le persone che abbiamo incontrato. Domani faremo ritorno a casa...

26 Febbraio: San José del Cabo-Queretaro

Ultimo giorno, ultime ore.
Facciamo colazione nell’hotel. Molto pulito e ottimo servizio del ristorante. Raccomandabile.
Carichiamo i nostri bagagli.
Dobbiamo compiere 15 minuti di macchina più o meno per raggiungere l’aereporto.
Prima però dobbiamo consegnare il mitico Tzuru che ha compiuto insieme a noi in questi giorni 2385 km.
2385 km indimenticabili.
L’aereo parte in orario per Città del Messico da li prenderemo il nostro autobus che dopo 3 ore di viaggio in autostrada ci riporterà a Queretaro.


Spero non sia un addio ma un arrivederci Baja California, i tuoi colori sono rimasti nei nostri cuori e ancora oggi a distanza di giorni sentiamo forte la tua vibrante terra.